Decreto Rinnovabili, a breve il tavolo per i DM attuativi

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papparana
00mercoledì 16 marzo 2011 08:35
Le associazioni di settore chiedono di evitare norme retroattive e rispettare il principio di certezza del diritto
11/03/2011 - È stato convocato per martedì prossimo il tavolo tra Governo e operatori del settore per la definizione delle istruzioni ministeriali che daranno attuazione al Decreto Rinnovabili. Certezza del diritto e sostegno alla ricerca in un comparto che nonostante la crisi resta trainante per l’Italia, sono le proposte di maggior rilievo.

All’incontro, annunciato dal Ministro per lo Sviluppo Economico Paolo Romani, parteciperanno i Ministri dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e dell’Agricoltura Giancarlo Galan, i rappresentanti del settore bancario, le aziende attive nel comparto dell’energia rinnovabile, gestori di rete e associazioni dei consumatori.

I rischi
Come già lamentato dagli addetti ai lavori, il clima di incertezza causato dal decreto potrebbe mettere a rischio molte imprese che, confidando sugli incentivi del Terzo Conto Energia, che doveva rimanere in vigore fino al 2013, hanno avviato piani di sviluppo chiedendo finanziamenti alle banche.

Il decreto “rinnovabili” ha invece limitato gli incentivi agli impianti che entreranno in esercizio entro il 31 maggio 2011. Situazione che ha provocato l’annuncio di sospensione dei finanziamenti da parte delle banche. Con pesanti ripercussioni non solo in termini occupazionali, ma anche di rispetto degli impegni presi con l’Unione Europea per la riduzione dei gas serra. In questi giorni, inoltre, Bruxelles ha presento una Roadmap che prevede di portare dal 20% al 25% la riduzione delle emissioni inquinanti entro il 2020.

Le proposte
Le associazioni operanti nel settore delle rinnovabili come Anev, Assosolare, Assoenergie Future, Aper, Gifi, Ises Italia, che siederanno al tavolo di concertazione, hanno già presentato una serie di osservazioni correttive. In particolare, gli addetti ai lavori pongono l’accento sulla pericolosità per il sistema economico di norme retroattive, che contrastano anche con il principio di certezza del diritto.

Secondo le associazioni si dovrebbero definire principi di salvaguardia che garantiscano il mantenimento del livello di incentivazione per gli impianti in costruzione o già autorizzati. Gli aggiustamenti normativi non dovrebbero inoltre prescindere da periodi di transizione in grado di garantire gli investimenti sostenuti. Per questo, quindi, è necessario definire al più presto i decreti attuativi mediante un confronto con le associazioni di categoria, ma anche supportare la ricerca nel settore. Con l’obiettivo di raggiungere la competitività industriale entro i prossimi 10 anni.

Sull’argomento la Commissione Ambiente della Camera ha inoltre deliberato un’indagine conoscitiva sull’adeguatezza delle politiche ambientali in relazione ai nuovi strumenti finanziari, tecnologici ed economici.
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