Il Quinto conto energia

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Cristian
00mercoledì 11 luglio 2012 11:27
L’ENTRATA IN VIGORE
Il quinto Conto Energia si applicherà a partire dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro. L’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg) individuerà, con propria delibera, la data in cui il tetto di 6 miliardi di euro viene raggiunto. Decorsi 45 giorni solari dalla pubblicazione della delibera dell’Aeeg, si applicheranno le nuove modalità di incentivazione. Il quinto Conto Energia cesserà di applicarsi dopo 30 giorni solari dal raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l’anno, data che sarà comunicata dall’Aeeg. Quindi, il costo massimo degli incentivi è fissato a 700 ML€/anno. Non è stata quindi accolta la richiesta di Regioni e operatori di far scattare le nuove regole il 1° ottobre 2012. Stando al contatore del Gse, il costo annuo è ad aggi pari a 5.868.522.618 euro, molto vicino quindi al tetto dei 6 miliardi di euro. Se tale tetto fosse raggiunto a metà luglio, il quinto Conto Energia entrerebbe in vigore all’inizio di settembre 2012. Continua invece ad applicarsi il quarto Conto Energia:
- agli impianti che entrano in esercizio prima dell’entrata in vigore del quinto CE;
- ai grandi impianti iscritti in posizione utile nei registri e che producono la certificazione di fine lavori nei termini previsti;
- agli impianti realizzati su edifici pubblici e su aree delle amministrazioni pubbliche che entrano in esercizio entro il 31 dicembre 2012.

L’ACCESSO AGLI INCENTIVI
Accedono direttamente alle tariffe incentivanti, senza obbligo di iscrizione al registro:
a) impianti fotovoltaici di potenza fino a 50 kW realizzati su edifici con moduli installati in sostituzione di coperture su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto;
b) impianti fotovoltaici di potenza fino a 12 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;
c) i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 12 kW;
d) impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi degli incentivi di 50 ML€;
e) impianti fotovoltaici a concentrazione fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
f) impianti fotovoltaici realizzati da Amministrazioni pubbliche mediante con procedure di pubblica evidenza, fino al raggiungimento di un costo indicativo cumulato degli incentivi di 50 ML€;
g) gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW e non superiore a 20 kW, inclusi gli impianti realizzati a seguito di rifacimento, nonché i potenziamenti che comportano un incremento della potenza dell'impianto non superiore a 20 kW, che richiedono una tariffa ridotta del 20% rispetto a quella spettante ai pari impianti iscritti al registro.

Gli altri impianti fotovoltaici accedono alle tariffe incentivanti previa iscrizione in appositi registri, in posizione tale da rientrare nei seguenti limiti massimi di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi:
a) 1° registro: 140 milioni di euro;
b) 2° registro: 120 milioni di euro;
c) registri successivi: 80 milioni di euro a registro e comunque fino al raggiungimento del limite di 6,7 miliardi di euro l’anno.

Il primo registro sarà aperto con un bando dal GSE entro 20 giorni dalla pubblicazione delle relative regole applicative e resterà aperto per 30 giorni. I registri successivi saranno aperti con cadenza semestrale e resteranno aperti per 60 giorni.

Entro 20 giorni dalla chiusura del registro, il GSE formerà la graduatoria degli impianti iscritti al medesimo registro, applicando i seguenti criteri di priorità:

a) impianti su edifici dal cui Attestato di Certificazione Energetica (ACE) risulti la miglior classe energetica, minimo D, con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
b) impianti su edifici dal cui ACE risulti la miglior classe energetica, minimo D;
c) impianti su edifici con moduli installati in sostituzione di eternit o amianto;
d) impianti con componenti principali realizzati unicamente in un Paese membro dell’UE/SEE;
e) impianti ubicati, nell’ordine, su: siti contaminati; terreni del demanio militare; discariche esaurite; cave dismesse; miniere esaurite;
f) impianti di potenza fino a 200 kW asserviti ad attività produttive;
g) impianti realizzati, nell’ordine, su edifici, serre, pergole, tettoie, pensiline, barriere acustiche;
h) altri impianti che rispettino i requisiti di cui all’articolo 7.

Qualora l’ACE sia stato redatto sulla base di norme regionali, la classe energetica rilevante per la formazione della graduatoria è determinata secondo modalità che verranno definite dal GSE nelle regole applicative.
Ulteriori criteri di priorità si applicheranno qualora le risorse disponibili non coprano integralmente tutti gli impianti incentivabili. Solo per il primo registro sarà data priorità agli impianti già in corso di realizzazione. Per accedere alle tariffe incentivanti, gli impianti devono entrare in esercizio entro un anno dalla data di pubblicazione della graduatoria.

LE TARIFFE INCENTIVANTI
Per gli impianti di potenza nominale fino a 1 MW, il GSE eroga una tariffa omnicomprensiva riferita alla quota di produzione netta immessa in rete. La tariffa varia sulla base della potenza e della tipologia di impianto.
Per gli impianti di potenza nominale superiore a 1 MW, il GSE eroga la differenza, se positiva, fra la tariffa onnicomprensiva e il prezzo zonale orario, sempre riferita alla quota di produzione netta immessa in rete; tale differenza non può essere superiore alle tariffe omnicomprensive. L’energia prodotta dagli impianti oltre 1 MW resta al produttore. Sulla quota della produzione netta consumata in sito è attribuita una tariffa premio. Ad esempio, un impianto tra 1 e 3 kW su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre di applicazione, riceve 208 €/MWh di tariffa omnicomprensiva e 126 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Un impianto di pari potenza, non su edificio, che entra in esercizio nel primo semestre, riceve 201 €/MWh di tariffa omnicomprensiva e 119 €/MWh di tariffa premio sull’energia consumata in sito. Le tariffe si riducono nei semestri successivi.
Limitatamente agli impianti fotovoltaici e agli impianti integrati con caratteristiche innovative, le tariffe omnicomprensive e le tariffe premio sull’energia consumata in sito sono incrementate in ragione della data di entrata in esercizio e della potenza.


I COMMENTI
È negativo su tutta la linea il giudizio sul nuovo decreto da parte di IFI, Industrie Fotovoltaiche Italiane, il Comitato che rappresenta più dell’80% dell’industria fotovoltaica italiana. “Da mesi attendevamo l’accordo sul V Conto Energia, attesa che aveva generato dinamiche perverse per l’industria fotovoltaica nazionale” commenta Alessandro Cremonesi, Presidente Comitato IFI. Secondo IFI, quando a fine marzo sono iniziate a circolare le prime bozze - mai smentite dai Ministeri - tutta l’industria pensava che il Governo cercasse di accelerare i tempi tenendo conto delle vessazioni già subite in precedenza dal settore. “Oggi che il Decreto è stato firmato, prosegueCremonesi, possiamo solo dire che forse è troppo tardi. Le nostre imprese stanno soffrendo gravi e acuti problemi derivanti dalle reiterate turbative di mercato poste in essere dalle industrie cinesi”. “Il premio Made in Europe” continua IFI “è stato rivisitato al ribasso dal Governo” (20 €/MWh fino a fine 2013, 10 €/MWh per il 2014, 5 €/MWh per il 2015), rischiando di non riuscire a contrastare un 35-40% di differenziale al ribasso del prezzo dei moduli cinesi. “Riguardo il meccanismo del Registro, seppur non abbiamo mai mostrato contrarietà a tale provvedimento in un’ottica di repressione delle forme speculative nel settore fotovoltaico, riteniamo che mantenere la soglia di potenza per l’obbligo di iscrizione a 12 KW, pur comprendendo marginali esenzioni, possa solo contribuire a generare una spaccatura del mercato a favore di impianti di taglia piccola oppure molto grande, già vicini ad una condizione di grid parity, penalizzando invece la stragrande maggioranza degli impianti di media potenza, che rappresentano l’80% delle installazioni”, conclude il Presidente del Comitato IFI.
=Cristian82=
00mercoledì 11 luglio 2012 11:31
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