impianto pannelli radianti-aria primaria

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thefunksoul91
00venerdì 27 febbraio 2015 18:06
Salve. Sono uno studente magistrale di ingegneria civile. Nell'ambito del corso di "impianti termotecnici", devo progettare l'impianto di condizionamento estivo (ovviamente escludendo agosto data la destinazione d'uso dell'edificio) e invernale per una scuola elementare; la scuola è stata già progettata, sono state già individuate le stratigrafie di muri e solai nei limiti di trasmittanza, sono state fatte le verifiche termoigrometriche interstiziali e superficiali, sono stati svolti i carichi invernali e sto per ultimare i carichi estivi. In particolare tra quest'ultimi, vi è in genere il contributo di infiltrazione dell'aria: nel mio caso (pannelli rad+ aria primaria) va considerato o no? sto seguendo una dispensa dell'Aermec circa i carichi estivi, e li mi dice che nel caso di ventilconvettori e aria primaria, o tutt'aria,non va considerato, perchè l'ambiente è a pressione costante.

Essenzialmente tale dubbio è legato principalmente al fatto che non so a cosa sono destinati l'aria primaria e i pannelli: se la prima la uso per il raffreddamento, allora a mio avviso (da quel poco che ho capito, essendomi da poco imbattuto nella materia) non devo considerare l'infiltrazione.

Ragion per cui chiedo:
1)l'impianto pannelli radianti e aria primaria come lo considero?i pannelli radianti li uso per il solo riscaldamento o anche per il raffreddamento?
2)sapreste indicarmi una buona guida per una progettazione di tale impianto, che parta dai carichi termici?purtroppo tra il materiale su internet trovo solo casi diversi dal mio (per es ventilconvettori e aria primaria) e quindi non so proprio come muovermi
3)il contributo d'infiltrazione dell'aria nei carichi estivi va considerato?

Ripeto, sono novello nella materia, la sto affrontando da poco, ragion per cui se abbia sbagliato qualcosa, comprendetemi.
=Cristian82=
00sabato 28 febbraio 2015 23:40
Ciao e benvenuto, mi permetto di darti del tu. Cerco di spiegarti quello che posso.

Dunque, generalmente quando progetto un impianto a pannelli radianti in locali da climatizzare gli faccio fare sia il riscaldamento che il raffrescamento. Bada bene però che in estate c'è bisogno di deumidificare. Ora, per quanto riguarda le infiltrazioni, se l'edificio è nuovo, isolato e quindi con poche infiltrazioni di aria esterna, puoi trascurare quest'ultime dal calcolo dei carichi estivi, mentre dovrai prestare particolare attenzione al calore latente e sensibile delle persone.

Se invece hai un impianto ad aria canalizzato, che magari pensi di utilizzare come ricambio aria, allora ne devi tenere conto, perchè i volumi di aria trattata saranno notevoli e quindi incideranno sul calcolo delle frigorie e su quello delle calorie, ovvero sia nelle dispersioni invernali che nei carichi estivi.

Spero di averti un pò chiarito le idee, ma in caso contrario chiedi pure.
thefunksoul91
00domenica 1 marzo 2015 15:01
Sei stato molto chiaro.

Quindi nel mio caso (come sospettavo)progetterò un impianto a pannelli radianti per il condizionamento sia estivo che invernale, mentre farò lavorare l'impianto ad aria primaria per il ricambio d'aria e la deumidificazione estiva: la deumidificazione abbatterà i carichi latenti, che sono per una parte dovuti all'affollamento e per una parte dovuti alle infiltrazioni (contributo latente delle infiltrazioni): questo contributo latente delle infiltrazioni nell'ambito del calcolo estivo va considerato nel mio caso, perchè il mio impianto deumidificatore e di ricambio dell'aria sarà ad aria primaria, e quindi canalizzato. Giusto?

Chiedevo ciò perchè in una dispensa aermec sul calcolo estivo mi viene detto che l'infiltrazione estiva (sia latente che sensibile) puo trascurarsi nel caso di impianto a tutt'aria, o impianto a ventilconvettori e aria primaria. Nel mio caso, invece, vanno considerati i contributi estivi di infiltrazione, perchè, anche se ho una deumidificazione e un ricambio di aria per mezzo di aria primaria ( e quindi canalizzazioni), ho il riscaldamento e il raffreddamento con pannelli radianti, e non ventilconvettori (che mi "cacciano"aria e quindi mantengono in pressione l'ambiente). Giusto?

=Cristian82=
00domenica 1 marzo 2015 16:43
beh, diciamo che l'edificio rimane a pressione costante perchè è vero che immetti aria in ambiente, ma è anche vero che prelevi la stessa quantità. Immagina ad esempio una situazione di riscaldamento.

con l'impianto a pannelli radianti mantieni la temperatura ambiente, quindi diciamo che se hai 20 kw di dispersione invernale, l'impianto cederà 20 kw.
Se oltre invece al riscaldamento hai anche il ricambio aria canalizzato (se non ho capito male) significa che prendi aria da fuori e la immetti dentro, pescando di conseguenza aria dall'interno e buttandola fuori. Dimmi se ho capito male.
Se hai l'impianto che descrivo sopra, significa che ai 20 kw di dispersioni attraverso l'involucro, devi aggiungere le dispersioni dovute alla ventilazione, perchè porti via aria a 20 gradi e la immetti a circa 0 gradi ad esempio. Quindi, in funzione dei volumi trattati riuscirai a calcolare la potenza termica, che possiamo ipotizzare a 5 kw. Di conseguenza il tuo impianto non dovrà dare soltanto i 20 kw, ma 20+5=25 kw.
In estatè il discorso è uguale ma inverso.
=Cristian82=
00domenica 1 marzo 2015 16:45
E comunque scusa, non avevo risposto alla tua domanda, in cui mi chiedevi se era giusto quello che dicevi. Si è giusto.
Attenzione però. Per poter deumidificare con controllo di umidità hai bisogno di batterie di raffreddamento e post riscaldamento, altrimenti avrai una deumidificazione senza controllo.
thefunksoul91
00domenica 1 marzo 2015 18:00
Re:
=Cristian82=, 01/03/2015 16:45:

E comunque scusa, non avevo risposto alla tua domanda, in cui mi chiedevi se era giusto quello che dicevi. Si è giusto.
Attenzione però. Per poter deumidificare con controllo di umidità hai bisogno di batterie di raffreddamento e post riscaldamento, altrimenti avrai una deumidificazione senza controllo.




ok ti ringrazio! si l'impianto è come quello che mi hai citato, ovvero un impianto misto pannelli radianti (con cui farò riscaldamenti e raffreddamento) più aria primaria (impianto canalizzato) per il ricambio d'aria e la deumidificazione estiva. In effetti. come mi hai detto te, ho considerato sia la ventilazione nel caso invernale che nel caso estivo gravante sui carichi termici.
Solo una cosa non mi è chiara: perchè qui (ovvero il file aermec che ho seguito per il calcolo estivo web.taed.unifi.it/fisica_tecnica/Cellai/carichi%20termici%20est... mi dice che "Occorre precisare che nel caso di impianti di condizionamento a tutt’aria o impianti a
ventilconvettori ed aria primaria, il carico termico dovuto all’aria di infiltrazione non
va computato. Infatti in tale tipologia di impianti possiamo assumere nulle le
infiltrazioni visto che gli ambienti climatizzati vengono mantenuti in pressione rispetto
all’ambiente esterno. "...?

Cioè, dicendo che " gli ambienti climatizzati vengono mantenuti in pressione rispetto
all’ambiente esterno" (nel caso della dispensa aermec) è perchè l'ambiente rimane in pressione perchè faccio anche il riscaldamento e il raffreddamento prendendo aria dall 'esterno e mettendola all'interno, e cacciando aria interna? e invece nel mio caso, il riscaldamento e il raffreddamento lo eseguo coi pannelli radianti, e quindi NON prelevando aria esterna e mettendola all'interno per poi eliminare la stessa quantità di aria interna, e dunque nel TOTALE del mio impianto (pannello radiante piu aria primaria) NON rimango in pressione. Vado perciò a considerare quel contributo di ventilazione estivo perchè, detto volgarmente, con l'aria io faccio solo il ricambio e la deumidficazione, e nel fare ciò gravo sul riscaldamento e sul raffreddamento che sono controllati da un sistema che non immette/toglie aria dall'ambiente mantenendolo in pressione (i pannelli radianti appunto). Ho compreso esattamente?

Colgo l'occasione per ringraziarti per la disponibilità!
thefunksoul91
00domenica 1 marzo 2015 18:02
scusami ho caricato male il link della dispensa aermec, e il forum non mi permette di modificare il messaggio.

web.taed.unifi.it/fisica_tecnica/Cellai/carichi%20termici%20es...
=Cristian82=
00lunedì 2 marzo 2015 10:25
No aspetta, forse ho capito ora cosa intendono loro e qual'è la questione che non ti è chiara.

In pratica la situazione è la seguente.
Nel dimensionare le dispersioni di un ambiente riscaldato senza l'ausilio di aria, si deve tenere conto anche delle infiltrazioni ad esempio attraverso gli infissi o simili. Se invece hai anche un impianto ad aria, non serve considerare le infiltrazioni perchè nel calcolo devi tenere anche conto della potenza dovuto al riscaldamento di quest'aria. So che è un pò contorto quindi provo con un esempio.

Abitazione normale riscaldata senza ricambio aria, per esempio pannelli radianti.
La casa disperde 20 kw attraverso le pareti, gli infissi, il tetto e il pavimento. ok? a questi 20 kw aggiungi il calore disperso attraverso le infiltrazioni, ad esempio 0,3 Vol/h nelle abitazioni, che ti genereranno una perdita di (dico un numero a caso) 1 kw. L'impianto quindi deve cedere 21 kw per avere la temperatura ambiente desiderata, per esempio 20 °C.
Fin qui credo sia tutto chiaro.


Ora invece mettiamo il caso che nella stessa abitazione venga aggiunto anche un impianto ad aria canalizzata che prende appunto aria dall'esterno e la immette direttamente in ambiente. Diciamo quindi che prende l'aria a 0°C e la mette nell'ambiente che deve stare a 20 °C. Ne consegue che un altro canale preleverà quest'aria dall'interno che sta a 20 °C e la butterà fuori (sprecando prezioso calore). Gli ambienti saranno in leggera sovrappressione perchè la quantità di aria immessa è leggermente superiore a quella prelevata. Ciò significa che puoi trascurare le infiltrazioni di aria esterna perchè non ne avrai più di così determinanti, o addirittura in certi casi non ne avrai proprio.

Quindi, ai 20 kw che disperdono le strutture aggiungerai ad esempio i 6 kw dovuti all'uscita di calore dovuto alla ventilazione "meccanica". L'impianto dovrà così fornire una potenza di 26 kw.

Detto questo, sperando di essere stato chiaro, ti aggiungo una cosa. Impianti ad aria, come nell'esempio sopra, non si fanno perchè si butterebbero nel cesso enormi quantità di calore. Si usano infatti impianti con recuperatore di calore che recuperano anche il 90 % del calore dall'aria in uscita. Sicuramente ne avrai sentito parlare.

Continuando l'esempio sopra pertanto, invece degli ipotetici 6 kw ad esempio ne disperderai 4, oppure 3 (sempre numeri ipotetici).

A disposizione per ogni altro eventuale chiarimento.
Cristian


P.S. se non l'hai già fatto ti invito a visitare la nuova versione del nostro sito web che è ancora in fase di sviluppo, ma è quasi ultimata e gradirei un giudizio ed una critica estremamente sincera. Lo trovi al seguente link:

studiopappafava.blogspot.com

thefunksoul91
00lunedì 2 marzo 2015 16:25
Ciao! si mi è stato chiaro il tutto. Infatti nell'ambito del mio progetto, circa i carichi invernali, sono andato a trascurare i contributi di infiltrazione, come dici te nell'ultimo post; calcolo quindi la ventilazione trascurandone le infiltrazioni.

Invece queste infiltrazioni le devo andare a considerare poi, nel mio caso, nel calcolo estivo, perchè con l'aria faccio solo il controllo dell'umidità e il ricambio, ma non il raffreddamento estivo che è gestito dai pannelli: la mia pressione interna sarà dunque diversa da quella esterna, e quindi non sono nel caso in cui Aermec dice "p ext= p int --->trascuro infilitrazioni"
Qualora invece avessi, in estate, il raffreddamento ad aria (impianto a tutt'aria) o ventilconvettori, potrei trascurare queste infiltrazioni anche in estate, perchè avrei la stessa pressione dell'ambiente esterno.

P.S. Avevo già visto il Sito. Mi sembra chiaro e ben strutturato: un sito che sembra far emergere la passione nel lavoro, nonostante non vi conosca di persona.
=Cristian82=
00martedì 3 marzo 2015 09:21
Intanto grazie per il sito e per i complimenti.

Mi permetto di dirti che comunque anche con il semplice ricambio aria senza apporto di frigorie potresti trovarti in leggera sovrappressione, ma se vuoi considerarle fai bene in questo caso. Mi raccomando, è fondamentale non trascurare gli apporti gratuiti interni in estate, perchè ti cambiano di molto i risultati.

Quindi fai attenzione a considerare:
- l'apporto delle persone (e già questo lo hai fatto)
- l'apporto dei computer e delle apparecchaiture elettroniche
- l'apporto dell'illuminazione
- l'irraggiamento solare sulle vetrate

ora non mi viene in mente altro, penso sia tutto.
thefunksoul91
00martedì 3 marzo 2015 23:40
Certamente. Mi è tutto molto chiaro. Ti ringrazio dell'attenzione! a differenza di altri forum, qui qualcuno ha avuto la buona sensibilità di dedicarmi qualche attimo!
thefunksoul91
00martedì 3 marzo 2015 23:42
Per sbaglio, ho risposto senza loggarmi
=Cristian82=
00giovedì 5 marzo 2015 09:23
PER ME è UN PIACERE!! Magari a volte ritardo qualche giorno nel rispondere, ma comunque ogni discussione avrà la mia risposta.
Sono sempre qui a disposizione, anche per il futuro. Magari ogni tanto vieni a trovarci!!

A presto
Cristian
thefunksoul91
00mercoledì 18 marzo 2015 09:30
Ciao Cristian! torno qui sul forum, e qui su questo thread senza riaprire una nuova conversazione. Ho un dubbio sul mio famoso progetto.
Ti ricordo che sto progettando l'impianto di condizionamento a pannelli radianti (riscaldamento e raffrescamento) e aria primaria (deumidificazione estiva e ricambio aria).

Ora sono nella fase iniziale del progetto, in cui dimensiono i terminali per pannelli, in particolare sto usando il software della Caleffi Pannelli radianti v1.2, che mi calcola le soluzioni possibili stanza per stanza. Il mio dubbio è il seguente: dato che, come letto anche in vari quaderni caleffi, in questo software progetto a partire dai carichi invernali per ambiente, uso la temperatura ambiente di progetto invernale, per il raffrescamento dovrò effettuare qualche verifica? cioè, io ho dimensionato i pannelli solo per il riscaldamento in fin dei conti, per il condizionamento estivo che passi devo seguire?circa il progetto dei terminali dei pannelli esclusivamente.

Grazie!!
=Cristian82=
00mercoledì 18 marzo 2015 19:03
Ciao e ben tornato, è un piacere!, ti rispondo subito:
Hai fatto benissimo a dimensionare l'impianto sul fabbisogno invernale, ma devi tenere conto di una cosa importante. E' doveroso innanzitutto precisare che il raffrescamento con l'impianto a pannelli radianti è abbastanza limitato, perche son si può far circolare acqua a bassissima temperatura causa rischio condensa, per questo si tiene la temperatura nei pannelli a circa 16-18 °C e poi si deumidifica con l'aria e magari si apportano un pò di frigorie.
Quindi diciamo che, se l'impianto a pavimento con un passo 10 possa rendere fino a 100 w/mq in inverno, non sarà altrettanto in estato quando al massimo renderà 40 W/mq.

Detto questo però non dovrai trascurare la portata nel periodo estivo, che visto il salto termico ridotto, sarà probabilmente maggiore di quella invernale.

Mi sono spiegato?
thefunksoul91
00giovedì 19 marzo 2015 10:15
Ok. Quindi in estate avrò essenzialmente un deltaT più piccolo poichè non posso far circolare l'acqua nei tubi a temperature molto basse, come mi hai detto, mentre in inverno riusciamo a farla circolare a temperature alte (48°). Ma una volta eseguito il progetto sul software a partire dai carichi invernali, per il raffrescamento estivo essenzialmente cosa devo fare? devo effettuare qualche verifica? o rieseguire il tutto coi carichi estivi?
=Cristian82=
00giovedì 19 marzo 2015 15:57
No aspetta, mi spiego meglio.

Se hai i pannelli radianti e la temperatura di mandata in inverno è 48 °C, forse l'edificio disperde tantissimo. E' così?

Il discorso delle portate ti incide soltanto sul dimensionamento delle tubazioni principali. Il dimensionamento dell'impianto a pannelli radianti invece rimane uguale, devi solo fare la verifica di resa moltiplicando i mq di impianto per circa 40 Frigorie a mq e vedi che resa di raffrescamento avrai.
thefunksoul91
00giovedì 19 marzo 2015 19:37
Si esatto. in inverno ho elevate dispersioni che vanno da circa 400 a 2700 W ad ambiente....Ti ringrazio!!
thefunksoul91
00venerdì 20 marzo 2015 18:39
Allora, scusami se abuso della tua disponibilità, ma il problema è il seguente: allora come abbiamo detto, per il caso estivo andrò a fare una verifica sulla base dell'impianto già progettato nel caso invernale. Dunque come hai detto calcolo la resa considerando una potenza specifica di 40 w/m^2, e rapporto i valori dei vari ambienti con i carichi estivi di quell'ambiente (i solo sensibili ovviamente), e vedo che il pannello, come ovvio che sia, non raffredda ma "raffresca". Il software caleffi mi dimensiona il pannello solo a partire dai dati invernali (se do come temperatura ambiente 26 (quella del caso estivo) mi da errore, perchè il massimo è 25 per il software, idem per la temperatura sottostante, quando cerco di dare 26 gradi avendo un piando raffrescato sotto.

Ragion per cui non ho i mezzi per calcolare le portate per poi andare a dimensionare la rete idrica; come mi hai detto le portate da considerare, per il piccolo scarto termico, sono quelle estive. Però come calcolarle? il software non posso utilizzarlo per il caso estivo, e le formule del quaderno 4 Caleffi si riferiscono al solo caso invernale! difatti, se le utilizzo, mi escono portate che sono o superiori o inferiori al calcolo invernale, e non dovrebbe essere così. Questo perchè il quaderno 4 è riferito al solo riscaldamento, facendo semplicemente un cenno al raffrescamento dicendo la cosa dei 40W/m2.


Ti ringrazio dell'attenzione:)
=Cristian82=
00lunedì 23 marzo 2015 14:55
Si in effetti molto spesso anche i software calcolano il solo riscaldamento, ma non ti preoccupare, in base all'esperienza ti posso dire questo.

Avrai sicuramente dei calcoli in cui vedrai la potenza estiva di cui avrebbe bisogno l'ambiente, facciamo finta 20 kw.

avrai che questi 20 kw equivalgono a circa 17200 frigorie/h
dividi le frogorie per il salto termico che in raffrescamento è solitamente pari a 5 °C ed avrai una portata di circa 3,5 mc/h.

Ora però, come ti dicevo prima, il tuo impianto renderà max 40 w/mq, teniamoci dalla parte della ragione e consideriamone 50. Non ti resta che moltiplicare il valore a mq per tutta la superficie (mettiamo 200 mq) e quindi 50 x 200 = 10 kw

Se dai calcoli ipotetici avevamo 20 kw, vediamo innanzitutto che l'impianto ne rende 10 e quindi non soddisfa il fabbisogno. Percui la portata la ricalcolerai sui 10 kw e non sui 20 e avrai in questo caso esattamente la metà dei mc/h, cioè 1,75.


A questo punto (avrai trovato già le portate sul riscaldamento) paragoniamo questi 1,75 mc/h con quelli del riscaldamento e vediamo quale dei due è maggiore. Utilizzeremo il valore maggiore per dimensionare le tubazioni
thefunksoul91
00lunedì 23 marzo 2015 16:05
TI RINGRAZIO!mi è stato molto d'aiuto quest'ultimo post.
Cristian
00lunedì 30 marzo 2015 10:57
E' un piacere! Per qualsiasi altra domanda, anche in futuro, non esitare a contattarmi.

Gianfranco Pepe
00sabato 25 luglio 2015 17:13
stesso problema
buongiorno, innanzitutto grazie anticipatamente per l'aiuto, io ho più o meno il medesimo problema, forse più enfatizzato, sicuramente è lo stesso professore, solo che nel mio progetto devo realizzare un impianto pannelli radianti e ventilconvettori. I problemi sono questi:
1 io ho come locazione aosta e destinazione d'uso uffici e in inverno la temperatura esterna di prog. è di -10 °C, mentre in estate è di 28
2 per dimensionare i pannelli anche io ho usato il software caleffi, e ci sono dei problemi, il primo è che essendo gli ambienti non molto grandi (il più grande è 12 m2) in alcuni ambienti il pannello non riesce a coprire il carico termico, e dovrei integrare con un fan coil, che per il riscaldamento da quello che ho capito si sceglie in base alla potenza minima di riscaldamento, ed il più piccolo risulta coprirla per intero, quindi sarebbe antieconomico mettere entrambi e sinceramente non so cosa fare, inoltre ho notato che il software dimensiona pannelli con una potenza specifica maggiore di 100 W/m2 e quindi, se dovessi correggere nessun pannello coprirebbe i carichi termici invernali in tutti gli ambienti
3 sono andato a ricevimento dal prof cercando di farmi spiegare il da farsi ma sono usciti nuovi problemi, ovvero lui mi ha detto di dimensionare i pannelli per l'inverno e poi verificare che non si crei la condensa in estate e che copri il carico termico estivo, che è esiguo,e mi ha detto di farlo considerando una nuova temperatura di mandata, ma da quanto ho visto non è possibile farlo, neanche tramite relazioni, perchè bisogna tener conto della temperatura di ritorno che non conosco.Ho letto tutta la discussione, ma il mio caso è abbastanza diverso, perchè il software mi dimensiona in tutti gli ambienti pannelli con interasse 7,5 e quindi credo che non valga l'assunzione che è stata fatta di 40 w/m2. Scusate il disturbo, ma per favore aiutatemi!
=Cristian82=
00lunedì 27 luglio 2015 09:37
Re: stesso problema
Ciao Gianfranco e benvenuto. Provo ad aiutarti , ma non ho capito molto bene.



Gianfranco Pepe, 25/07/2015 17:13:

buongiorno, innanzitutto grazie anticipatamente per l'aiuto, io ho più o meno il medesimo problema, forse più enfatizzato, sicuramente è lo stesso professore, solo che nel mio progetto devo realizzare un impianto pannelli radianti e ventilconvettori. I problemi sono questi:
1 io ho come locazione aosta e destinazione d'uso uffici e in inverno la temperatura esterna di prog. è di -10 °C, mentre in estate è di 28
2 per dimensionare i pannelli anche io ho usato il software caleffi, e ci sono dei problemi, il primo è che essendo gli ambienti non molto grandi (il più grande è 12 m2) in alcuni ambienti il pannello non riesce a coprire il carico termico, e dovrei integrare con un fan coil, che per il riscaldamento da quello che ho capito si sceglie in base alla potenza minima di riscaldamento, ed il più piccolo risulta coprirla per intero, quindi sarebbe antieconomico mettere entrambi e sinceramente non so cosa fare, inoltre ho notato che il software dimensiona pannelli con una potenza specifica maggiore di 100 W/m2 e quindi, se dovessi correggere nessun pannello coprirebbe i carichi termici invernali in tutti gli ambienti
3 sono andato a ricevimento dal prof cercando di farmi spiegare il da farsi ma sono usciti nuovi problemi, ovvero lui mi ha detto di dimensionare i pannelli per l'inverno e poi verificare che non si crei la condensa in estate e che copri il carico termico estivo, che è esiguo,e mi ha detto di farlo considerando una nuova temperatura di mandata, ma da quanto ho visto non è possibile farlo, neanche tramite relazioni, perchè bisogna tener conto della temperatura di ritorno che non conosco.Ho letto tutta la discussione, ma il mio caso è abbastanza diverso, perchè il software mi dimensiona in tutti gli ambienti pannelli con interasse 7,5 e quindi credo che non valga l'assunzione che è stata fatta di 40 w/m2. Scusate il disturbo, ma per favore aiutatemi!




In pratica, correggimi se sbaglio, i tuoi ambienti, in inverno, disperdono più di 100 W/mq??
Gianfranco Pepe
00lunedì 27 luglio 2015 18:26
esatto, sono riuscito a progredire col progetto, in pratica ho fatto una valutazione di dove mettere entrambi gli impianti e dove metterne solo uno che nel mio caso è il fan coil in quanto da solo in ambienti come il bagno riesce a coprire tutto il carico termico invernale senza bisogno del pannello, (lo so che nn si mettono i fan coil in bagno ma il prof mi ha detto di metterli). quindi nel dimensionare i pannelli, ho tenuto conto della presenza dei fan coil, i quali sono stati scelti in modo tale da dimensionare i pannelli facendo in modo che non superino in estate i 45 W/mq. Essendo la locazione ad aosta in estate c'è una differenza termica tra ambiente interno ed esterno di soli 2,7 °C e i pannelli dimensionati così riescono a coprire il carico sensibile richiesto in tutti gli ambienti dove si trovano, anche perchè nel mio caso risultano addirittura anche se di poco maggiori i carichi latenti. Il mio problema adesso è questo, ho coperto i carichi sensibili con i pannelli ma rimangono i latenti che dovrebbero essere coperti da i deumidificatori e utilizzare i fan coil sarebbe uno spreco assurdo visto che da soli coprirebbero l'intero carico estivo. Quindi l'unica soluzione a cui sono arrivato è di far funzionare i pannelli radianti solo in inverno mentre i fan coil in entrambe le stagioni, anche perché fare il contrario vorrebbe dire necessità di deumidificatori quindi aumento di spesa a livello impiantistico e se vogliamo anche di ingombro. Dici che sia la scelta migliore?
poi ho notato un altro problema per la scelta dei fan coil, io ho rapporti tra Qsens/Qtot di media pari a 0,45 e quello delle macchine da scegliere variano da 0,7 a 0,8, è un problema o è una cosa trascurabile facendo caso a coprire solamente il carico totale?
=Cristian82=
00mercoledì 29 luglio 2015 09:36
Ciao Gianfranco, non vorrei contraddire il tuo professore ma mi sembra un'enorme cavolata fare un impianto a pannelli radianti e fancoil in un ufficio in cui il solo impianto a pannelli radianti non riesce a soddisfare il fabbisogno, sarebbe più intelligente fare solo i fancoil per caldo e freddo.

So che questo tu l'hai ben compreso, ma sei obbligato a fare così, percui ti dico quello che penso io.

Dato che sei obbligato a fare entrambi gli impianti, ti consiglio di farli funzionare entrambi per il caldo e il freddo.

IN INVERNO
Metti l'impianto a pannelli radianti in tutti i locali, compresi i bagni. Dove la potenza non è soddisfatta aggiungi i fancoil. Perchè ti dico questo? Perchè nei periodi in cui la temperatura esterna sarà maggiore di quella di progetto (mi pare -10 °C), ad esempio -2°C, le dispersioni saranno più basse e magari il fabbisogno sarà coperto per intero dai pannelli radianti e i fancoil non interverranno. Lo svantaggio di avere anche i fancoil è che per funzionare bene la temperatura di mandata deve essere maggiore di quella che sarebbe necessaria per i soli pannelli radianti e quindi la convenienza del radiante svanisce.
Quindi nelle giornate in cui non sarà freddissimo, potrà funzionare solo la bassa temperatura con un notevole risparmio energetico.

IN ESTATE
In estate invece l'apporto dei fancoil sarà fondamentale per abbattere la percentuale di umidità relativa presente negli ambienti, evitando la saturazione e quindi la condensa sul pavimento. Il fancoil, oltre che apportare frigorie, deumidifica l'aria che passa sulla batteria e quindi permette ai pannelli radianti di avere una resa maggiore. Non serve mettere dei deumidificatori, perchè come dici tu aumenterebbe il costo dell'impianto e comunque sia il consumo energetico non sarebbe troppo più basso, quindi non ammortizzeresti molto bene.


Spero di essere stato chiaro, ma in caso contrario chiedi pure.

[SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987] [SM=g27987]


gabri2388
00domenica 22 novembre 2015 19:56
impianto aria primaria pannelli radianti
Salve a tutti, sono uno studente di Ingegneria iscritto alla laurea magistrale di meccanica. Scusate se mi inserisco in una discussione già aperta.

Anch'io devo sostenere l'esame di Impianti Termotecnici e anch'io devo progettare un impianto misto aria primaria pannelli radianti.
Ho effettuato il calcolo dei carichi termici estivi e invernali e dimensionato l'impianto ad aria primaria calcolando la portata di aria necessaria per far fronte al carico latente.
Ho dimensionato l'impianto a pannelli radianti in base ai carichi termici invernali e ora sto verificando che tale soluziona possa andar bene anche per l'estate. Qui nascono i miei problemi. Considerando una resa di 40 W/m2 in estate l'impianto a pannelli radianti non riesce a soddisfare fabbisogno termico estivo. Cosa mi consigliate di fare? posso evitare il funzionamento dei pannelli in estate e far funzionare il solo impianto ad aria?
Spero di essere stato chiaro
Cristian
00lunedì 23 novembre 2015 08:01
Ciao Gabry, mi permetto di darti del tu.
Potresti anche far funzionare soltanto l'impianto ad aria, ma ha poco senso, perché dovresti dimensionarlo per apportare tutte le frigorie necessarie. Invece sfruttando anche l'impianto a pannelli radianti che è già presente, limiteresti i volumi ora di apporto di aria, quindi avresti una macchina che costa meno e canali più piccoli evitando problemi di ingombro. Tieni poi presente che con un impianto ad aria che può deumidificare, la resa dei pannelli potrebbe anche essere maggiore.
Ti dirò di più: la piacevolezza che si ha con un impianto di raffrescamento a pannelli radianti, non si ha con altri impianti. Questo però è un mio parere personale
gabri2388
00lunedì 23 novembre 2015 09:10
Grazie Cristian sia per la rapidità della risposta che per i consigli dati.
Penso di fare come da te proposto. In pratica dovrò ridimensionare l impianto ad aria primaria tenendo conto non solo del calore latente ma anche della quota parte di calore sensibile che non riesco ad asportare con i pannelli a pavimento. Tutto ciò porterà ad un leggero aumento della portata di aria da immettere ambiente per ambiente e ad un ridimensionamento dell'impianto a pannelli nel caso invernale dal momento che aumenterà il volume di aria che viene immessa ad una temperatura inferiore di quella ambiente. Circa la resa dei pannelli mi son voluto mantenere basso in quanto l'interasse di posa é superiore a 10 cm e con noto l'emissione specifica dei pannelli decresce all'aumentare del passo.
E' questo quindi il modo di procedere o sbaglio qualcosa nel ragionamento? Grazie ancora
Cristian
00martedì 24 novembre 2015 12:56
No, non sbagli, il ragionamento è gisto, ma nel caso in cui l'impianto a pavimento faccia sia caldo che freddo, conviene dimensionarlo in raffrescamento, quindi con il minor passo possibile. Ciò avrà come effetto invernale un abbassamento della temperatura di mandata di progetto, che magari perderà anche due gradi.
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